SAN FRANCESCO D'ASSISI RIDOTTO AD ATTIVISTA ECO PACIFISTA
- Pascal
- 27 set
- Tempo di lettura: 2 min

Cari Amici e Nemici normo ragionanti,
premetto che non ho uno spirito francescano, però sembra che il 4 ottobre tornerà a essere una festività da celebrare nel nome di Francesco di Assisi. Ricordo quando, da adolescente, era piacevole vivere una giornata di vacanza quasi subito dopo l’inizio dell’anno scolastico. Francesco di Assisi, allora, era per tutti il santo patrono d’Italia; questo bastava e avanzava.
Sono passati circa cinquant’anni da quando quella festa fu abolita, ad opera di un premier cattolico, che ho sempre stimato e reputato un maestro, Giulio Andreotti, se non sbaglio.
Oggi, nel Giubileo del 2025, al Santo di Assisi viene di nuovo riconosciuta dignità di festa con queste parole (scrivo quanto riportato da “Il Foglio” in merito alle motivazioni indicate nel provvedimento governativo): “Istituita la festa nazionale di Francesco d’Assisi per celebrare e promuovere i valori della pace, della fratellanza, della tutela dell’ambiente e della solidarietà”.
Come si può facilmente vedere, manca qualsiasi riferimento che possa legare il Santo a qualcosa che abbia direttamente a che vedere col Dio trinitario, con le fede cristiana cattolica o con la Chiesa. Mi pare di ricordare che in uno dei primi don Camillo, Peppone-Cervi pronunciava quasi tutte quelle parole (meno l’ambiente che a quel tempo non era di moda) durante uno dei suoi celebri discorsi elettorali. Quella insulsa motivazione è il trionfo della visione laica, secolarista e agnosticamente universalista che nasconde di neo-paganesimo l’attuale Occidente (ateo e pseudo-religioso).
Sono d’accordo con il titolo e il giustissimo commento proposto dal quotidiano “Il Foglio”: “Povero san Francesco, ridotto ad attivista eco pacifista”.
Le motivazioni presentate dal legislatore, più che celebrare il Santo, celebrano la stupida macchietta che negli ultimi due secoli è stata creata attorno all’uomo “che parlava al lupo e agli uccellini”.
C’è voluto il commento di un quotidiano laico per sottolineare l’ignominia delle motivazioni alla base di questa decisione. Aspetto con ansia i panegirici multicolori degli adepti alla Nuova Chiesa Universale e dei loro tossici media: hai visto mai che per festeggiare l’evento affitteranno un migliaio di droni per allestire un’altra kermesse pagana dalle parti di via della Conciliazione? Che problema ci sarebbe? A pensarci bene, da piazza Pia a San Pietro – tra il “Fiat lux” dell’8 dicembre 2015 (con babbuini e scimpanzé proiettati sulla facciata del Maderno), la Pachamama in processione alla Traspontina nel 2019, l’abominevole Croce arcobaleno sotto la porta santa e l’ignobile “Grace the world” nel 2025 – si è già materializzato un susseguirsi di sconsacrazioni/profanazioni, organizzate e benedette da una certa parte di gerarchia e dai loro devoti fedeli.
Cosa aggiungere? Con questa decisione (e le sue orrende motivazioni) l’esecutivo ha infilato l’ennesima perla di una collana con la quale tenta di emulare in ogni modo le decisioni e i comportamenti più ignobili che potrebbero essere presi da un qualunque governicchio catto-sinistro-ecologista. E il bello (o il brutto) è che ci riesce perfettamente. Non a torto il grande Trilussa ha detto: “Così per esse certo / d'avè 'na corte onesta, / er Re de la Foresta / lo sai che diventò? / Re der Deserto”.





















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