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E LA SINISTRA PARLA DI QUESTIONE MORALE?



Cari Amici e Nemici,

da una parte la vicenda della moglie e della suocera di Aboubakar Soumahoro, finite agli arresti domiciliari; dall’altra lo scandalo della compravendita di voti nel Pd pugliese. La sinistra è letteralmente travolta dal malaffare e il mito della sua presunta “superiorità morale” (parole dell’allora Berliguer) sembra dissolversi definitivamente. Neppure i suoi elettori più affezionati e convinti provano ora a difenderla, visto che i particolari che stanno emergendo delineano uno scenario inquietante in materia di rapporti tra affari e politica, che cozza con quanto la sinistra ha sempre predicato per anni: la giustizia sociale, la tutela dei lavoratori e, soprattutto, l’onestà dei comportamenti e il rispetto della legalità.


Sono notizie, che ricordano Tangentopoli, eppure i mezzi d’informazione vicini a quella parte politica (vedi Repubblica e Stampa) continuano a minimizzare e a dare una visibilità estremamente ridotta a questi scandali che coinvolgono la sinistra e che dicono la sfacciataggine e la disinvoltura dei suoi rappresentanti (Nelli Kelli in primis alias l’inconsistente e ridicola Elly Schlein). Credetemi: a volte penso davvero agli antichi Padri della Sinistra consa penserebbero vedendo questo teatrino di personaggi ridicoli... Affari loro!

Partiamo dalla moglie e dalla suocera di Aboubakar Soumahoro, che sono finite agli arresti domiciliari. Le accuse spaziano dalla frode nelle pubbliche forniture alla bancarotta fraudolenta patrimoniale e all'auto-riciclaggio. Una complessa rete di attività illecite. Si tratta di una bruttissima storia, resa ancora più grave dal fatto che le due donne coinvolte sono legate a Soumahoro, figura che, squallidamente, ha sempre ostentato il suo impegno per la tutela dei diritti dei migranti e dei lavoratori agricoli.


La questione è diventata una dimensione politica quando è emerso che le indagini erano state avviate in seguito a segnalazioni da parte del sindacato UILTuCS, in merito alle condizioni di vita precarie e ai pagamenti irregolari o mancanti per i braccianti impiegati in quelle cooperative. Le indagini hanno rivelato una serie di illeciti tra cui truffa aggravata, false fatturazioni e malversazione di fondi pubblici. Le due donne avrebbero utilizzato in modo improprio e illecito carte prepagate della cooperativa Karibu per acquisti personali in esercizi vari come ristoranti, gioiellerie, centri estetici, negozi di abbigliamento e di cosmetica.

In parallelo agli arresti domiciliari, è stato eseguito un sequestro di quasi due milioni di euro, fondi che avrebbero dovuto essere destinati alle strutture di accoglienza per migranti. Questo dice un'evidente deviazione dei fondi pubblici dai loro fini previsti, con conseguente danno per le persone che avrebbero dovuto beneficiarne.

 

Altrettanto è il fronte politico-giudiziario pugliese. Il leader del Movimento 5 Stelle, l’invisibile Giuseppe Conte, ha detto che il suo partito non parteciperà più alle primarie per scegliere il candidato della coalizione di centrosinistra alle elezioni comunali di Bari dei prossimi 8 e 9 giugno.

L’inutile Conte ha dichiarato che al momento «per il Movimento 5 Stelle non ci sono le condizioni per svolgere serenamente le primarie». Questo riferimento è legato a una nuova inchiesta aperta dalla procura di Bari, la quale ha portato alle dimissioni di diversi esponenti del PD, accusati di voto di scambio.

Le persone coinvolte nell'inchiesta sono accusate di aver creato un sistema per la compravendita di voti in diverse occasioni. La sezione pugliese del PD ha fatto sapere che Maurodinoia si è dimessa anche dai suoi incarichi all’interno del partito. Povera: si è dimessa adesso perché è stata sgamata come se dice a Roma.

Secondo la procura di Bari, i voti sarebbero stati acquistati a 50 euro l’uno. Tra gli indizi raccolti ci sono alcuni fogli con i nomi e le generalità degli elettori a cui sarebbe stato corrisposto il compenso. Oltre ai soldi, sarebbero stati promessi anche posti di lavoro e altre ricompense.


L’inchiesta sul voto di scambio che coinvolge Maurodinoia si aggiunge ad altre due indagini giudiziarie a Bari. La prima riguarda le attività di alcuni clan mafiosi della città, che ha portato all’arresto di un centinaio di persone accusate di associazione mafiosa, di voto di scambio o di aver favorito le attività dei gruppi criminali. La seconda indagine è relativa alle infiltrazioni mafiose nella Amtab, la società dei trasporti interamente controllata dal comune, la quale dal 22 febbraio è stata posta sotto amministrazione giudiziaria.


Uno spettacolo davvero inquietante che scopre le trame oscure tra ampi settori della sinistra e la malavita organizzata. Bene ha fatto il Ministro dell’Interno Piantedosi ad accendere i riflettori fin da subito sulla questione. Adesso, a mio parere, deve essere fatta piena luce e i responsabili devono pagare. Ma l’impressione, lo spero, è che la sinistra pagherà a caro prezzo al voto questi gravissimi atti di disonestà nei confronti del suo elettorato. Conte e i 5 Stelle furbescamente e scaltramente prendono le distanze dalle inchieste pugliesi, ma intanto rimangono nella giunta regionale guidata da Michele Emiliano: un atteggiamento davvero ipocrita. Certo è che questa nuova tempesta giudiziaria sembra aver inferto un duro colpo al cosiddetto campo largo. Come si dice a Roma: "Chi magna er dorce caca l'amaro”. Cioè: chi trascura troppo il proprio lavoro per divertirsi, poi se ne pentirà. Mi scuso della volgarità!

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