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UN'UNICA PRESA IN GIRO



Una semplice premessa: questi preti e suore che adesso sono tornati nelle piazze e alla ribalta, sazi e disperati, a manifestare contro il Governo, dove sono quando c'è da schierarsi contro l'aborto, il divorzio, l'eutanasia, l'ùtero in affitto, i valori della famiglia, la necessità per un bambino di avere una mamma e un papà...? Dato che adesso il Governo non è il loro, cioè di sinistra, si mettono a fare queste sceneggiate che sanno molto di un clima obsoleto sessantottino... Ieri si era contro il Magistero, adesso contro il Governo... verrebbe da dire cani sciolti senza collare...! Si ritorni ad essere uomini del sacro e non sindacalisti mancati! Finitela di prendere in giro l'Italia e gli Italiani i quali non sono stupidi. E soprattutto tornate al Magistero dogmatico della Chiesa e non fate delle vostre ideologie la verità delle cose! Ma questo è il prodotto di un epoca antropologica in cui si vanno spegnendo sempre più la vita interiore e la ricerca delle virtù, del vero, del giusto e del bello! Preti e suore, ri-tornate a fare i preti e le suore e non usate il Vangelo e il Magistero solo quando vi fa comodo!


Detto questo anche per quest'ultimo caos sui clandestini sbarcati a Taranto dopo il "tira e molla" tra Salvini e il resto del governo emerge in tutta evidenza un unico elemento: anche qui che ci stiano prendendo in giro.

"Abbiamo avvertito una forte minaccia e la nostra sicurezza a rischio", hanno detto i membri dell’equipaggio che si sarebbero sentiti minacciati gravemente quando i migranti hanno scoperto che la nave li stava riportando indietro. Secondo il racconto del comandante gridavano "no Libia, Libia, si Italia". E i migranti avrebbero circondato l'equipaggio, spintonando il primo ufficiale, mimando con le mani il gesto del “ti taglio la gola”. Una volta a terra la Procura di Ragusa ha contestato a due dei migranti il reato di violenza privata aggravata. Equipaggio e armatore hanno però ridimensionato le accuse ma solo dopo che gli immigrati illegali sono stati sbarcati in Italia. Anche qui sembra che ci stiano prendendo il giro!


Ci prendono in giro anche i nostri vertici istituzionali perché se la politica del governo è quella dei porti chiusi allora tali devono restare. Ogni concessione di sbarco, anche se determinata dalle pressioni del Quirinale (mentre il ministro degli Interni era al vertice Ue di Innsbruck), trasmette un messaggio opposto e ambiguo che induce i trafficati a premere con nuovi flussi e con altre stragi di cui addossare la responsabilità all’Italia. Un’operazione di propaganda che funziona solo grazie alla grancassa di quanti in Italia hanno in comune coi trafficanti il business miliardario generato dai migranti illegali. I morti in mare sono aumentati dopo l’annuncio dei “porti chiusi” di Salvini non certo per l’assenza delle navi delle Ong o militari, ma perché i trafficanti hanno fatto affondare gommoni trainati e semi sgonfi, persino privi di motori, a poche miglia dalle coste libiche, all’interno delle acque territoriali dove nessuna imbarcazione non libica può penetrare, nel tentativo di “smuovere” l’opinione pubblica in Italia e indurre il governo a riaprire i porti. Una pratica senza scrupoli ma non certo nuova, attuata dai trafficanti ogni volta che in Italia viene ventilata una linea dura sull’immigrazione illegale. Capito?


Da qualche giorno i trafficanti hanno ripreso a utilizzare barconi in legno invece che gommoni. Adesso che non ci sono più le Ong a pochi chilometri dalle coste a raccogliere i clandestini occorre disporre di imbarcazioni più robuste in grado di raggiungere il largo, le navi militari italiane ed europee, Lampedusa e l’Italia. Come accadeva fino a prima dell’arrivo massiccio delle navi delle Ong a ridosso delle acque libiche. “Da alcune ore c'è un'imbarcazione con 450 persone a bordo che naviga nella zona di ricerca e soccorso maltese. Per la legge del mare è Malta che deve inviare proprie navi e aprire il porto. La nostra Guardia Costiera potrà agire, se serve, in supporto, ma Malta faccia subito il suo dovere" ha detto il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli. Duro il commento di Salvini dopo aver constato che Malta finora non è intervenuta e il barcone ha ripreso a navigare in direzione dell’Italia. “Sappiano Malta, gli scafisti e i buonisti di tutta Italia e di tutto il mondo che questo barcone in un porto italiano non può e non deve arrivare”.


Non serve a nulla litigare con Malta, Stato che non accoglie clandestini e dove i clandestini non vogliono andare. Meglio sarebbe unire gli sforzi per soccorrerli e riportarli in Libia. Ogni cedimento sulla politica dei porti chiusi e dello stop dell’accoglienza in Italia provocherà inevitabilmente altri morti, altre speculazioni politiche e affaristiche. La soluzione non è fermare i soccorsi in mare ma lasciarli attuare a unità militari (libiche o europee) per poi riportare i migranti sulle coste africane consegnandoli alle autorità locali. Questo non vale solo per l’Italia per anche per gli altri Stati!




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