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ECCO PERCHE' VOTO NO AL REFERENDUM



Molti, in questi giorni, mi chiedono un parere sul prossimo referendum del 4 dicembre. Provo a sintetizzare le mie ragioni per votare "NO". Mi permetto allora di esprimere le mie ragioni. Voterò "NO" per dure ragioni fondamentali: di METODO e di MERITO.

Di METODO

1) Il necessario cambiamento costituzionale deve essere fatto “insieme”, dialogando, e non a colpi di ristretta maggioranza come hanno fatto Renzi&Boschi.

2) Il quesito che ci verrà sottoposto dovrebbe contenere tutti i 47 articoli cambiati e non solo alcune voci scandalosamente demagogiche e “populiste”.

Di MERITO

3) La modifica del titolo V porta ad una pericolosa accentuazione del centralismo statalista che, abbinato alla legge elettorale (“Italicum”), certamente vigente il 4 dicembre, favorisce una deriva antidemocratica che non può non preoccupare.

4) Il grande indebolimento dei poteri decentrati porta con sé un abbandono del principio di sussidiarietà, il che dovrebbe far riflettere soprattutto i cattolici.

5) Vengono soppresse le Province, ma rimangono le Prefetture di napoleonica memoria: il Prefetto sarà la vera autorità “locale”, non eletta dal popolo ed agli ordini del potere centrale.

6) Rimangono, stranamente, le Regioni a statuto speciale, con il loro enorme bagaglio di spese eccessive.

7) Non viene riformata la giustizia (per paura?), che oggi costituisce il più grave problema istituzionale.

8) Non è vero che viene abolito il bicameralismo: rimane un Senato che vota su grandi e importanti questioni istituzionali, che produce un risibile risparmio economico (50 milioni su una spesa di 530 milioni), che può interferire su ogni legge votata dalla Camera dei Deputati e che può creare importanti conflitti di competenze con Camera e Regioni.

9) Il testo che viene proposto sembra scritto da ansiosi dilettanti: basti pensare che l’incomprensibile articolo 70 (che tutti dovrebbero leggere) contiene più parole che l’intera costituzione USA.

10) E’ falso affermare che occorre comunque cambiare. Occorre cambiare in meglio, non in peggio, soprattutto quando c’è di mezzo la Costituzione. Una pessima riforma come questa può pesare negativamente per anni sulla vita del nostro Paese e di ognuno di noi.

Ecco perché io voterò "NO"!

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