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UN COMIZIO BECERO E INFANTILE



Un comizio becero e infantile a favore del Ddl Zan, pronunciato con la prepotenza di chi sa di potersi permettere, proprio perché ricco, famoso e "dalla parte giusta", di infrangere le regole del dibattito e umiliare i pro life dipingendoli come nemici del popolo. Che cosa c’entra con il concerto che dovrebbe celebrare il lavoro e i lavoratori? Nulla.


C’entra però con il bisogno terribile della Sinistra di portare a casa testimonial gratis per la sua lotta politica che non è più quella dei diritti, ma quella della violenza libertaria e liberticida. E lo fa scegliendo simboli griffati e patinati della ricca, ricchissima Milano da bere, andando a pescare un rapper dismesso ormai campione del politicamente corretto che è così conformista da essere ormai dappertutto, così adatto a tutto e al contrario di tutto al punto da trattare allo stesso modo e con la stessa nonchalance l’eliminazione di Frank Matano da LOL e l’acquisto di scarpe customizzate con simboli satanici.


Non conoscevo questo personaggio e ho chiesto ai miei Studenti chi fosse... Il problema non è lui, ma chi gli va dietro e, chi gli va dietro sono i grandi giornali e i partiti politici. Ho potuto vedere che il caso Fedez-Rai era in testa su Repubblica, Corriere, La Stampa, Ansa e via andare con tutta la rassegna stampa del giornalismo collettivo. C'è voluta la notizia dello scudetto dell'inter per aggiornare le home page dei siti e cambiare argomento.

Ma nel frattempo Pd e 5 Stelle avevano già fatto tutto quello che dovevano fare, pronti come sono stati a chiedere le dimissioni dei dirigenti Rai mentre Salvini cercava di correre ai ripari condannando le frasi dei leghisti citati da Fedez come fossero mostri neri.


Così si prende un tema altamente divisivo come quello del Ddl Zan, ci si inventa una falsa censura e si spara contro il partito odiato. Nel frattempo gli italiani sono invitati a bersi il cocktail di diritti negati e cattivi omofobi. Titoli, commenti, prese di posizione, mea culpa: l’operazione anestesia degli italiani è servita e stavolta alla Sinistra va bene un guitto tatuato come Fedez, che dice di essere stato censurato quando invece durante il suo monologo dimostra di essere molto libero di dire quello che vuole. A proposito, registrare una telefonata e poi mandarla in onda non è un reato? Invece è lui che grida alla censura e i giornali gli vanno dietro come pecoroni mentre Letta e Conte lo spalleggiano, felici di avere trovato anche ieri un argomento per essere sulle prime pagine dei siti.


Però, la censura che Fedez sostiene di aver subito quando invece gode di tutte le libertà «di poter dire proprio quel cazzo che vuole perché sono un artista» (sono parole sue) non ha niente a che vedere con la censura che si introdurrà quando il Ddl Zan verrà approvato.

Quello sarà un bavaglio vero e non ci sarà quel giorno un Fedez pronto a difendere anche i diritti di quei più deboli che dovranno giustificarsi davanti a un giudice perché accusati di aver detto che un bambino ha bisogno di un papà e di una mamma. La libertà che pretende per se stesso non è la stessa che lui, sostenendo una legge liberticida che prevede la rieducazione maoista nei centri Arcigay, concederebbe agli altri.

Ecco il vero volto dei difensori dei cosiddetti nuovi diritti.

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