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L'OSCURA INSIDIA DILEGUI




Cari Amici e Nemici,

per queste elezioni nazionali, sono stato impegnato al seggio del mio paese per lo scrutinaggio delle schede elettorali e sono tornato a casa quasi che già albeggiava. Pensavo stanco ma soddisfatto:

Di fuoco il cielo si tinge

e l’aurora va risvegliando la terra assopita:

danza sul mondo la luce,

l’oscura insidia dilegui”.


Dicevo soddisfatto. Perché:


– il Bibbbbitaro (alias Luigi Di Maio) tornerà al San Paolo a fare il suo mestiere dopo anni nei quali (per citare il ministro russo Lavrov) era andato in giro per il mondo a scroccare “cene etniche” e fare sparate indegne di un ministro degli esteri della Repubblica italiana;

– la mammana con il turbante (alias Emma Bonino), l’inquietante macellaia che abortiva i bambini con la pompa di una bicicletta, non ha preso un tubo di voto (tornasse a casa a meditare tra le ombre delle creature che ha spappolato…e Dio abbia misericordia di lei!);

– e poi, naturalmente, c’è il PD (alias Partito Depressi guidato dallo sbruffone Enrico Letta che durante la campagna elettorale non ha fatto altro che screditare l’avversaria politica piuttosto che parlare del suo programma). Quel PD, che perde sempre le elezioni e non se ne avvede. Quel PD che ha devastato l’Italia, il partito che a Bibbiano strappava i figli alle famiglie e li regalava alle coppie Lgbt, quel PD che (complice docenti decerebrati) voleva imporre il gender nelle scuole, quel PD del mostruoso green pass, dell’obbligo a fare da cavia per un siero sperimentale a prezzo del proprio onesto stipendio… un atomo oscuro del male, un’associazione a delinquere… sotto il 20%!


E poi ci sono le forze antisistema… Hanno preso quello che si immaginava. E’ il forse è il caso di capire che più che alle elezioni la mentalità alternativa al sistema dovrebbe prima diffondersi nella cultura, nell’editoria, nelle martoriate scuole. Forse è lì che andrebbe fatto il lavoro principale, secondo l’adagio di Gramsci secondo il quale “le caserme da conquistare sono le biblioteche”.


E poi… parliamo delle cose serie! Sì, perché, al di là della mia soddisfazione, le elezioni in un’insignificante colonia americana in tempo di guerra contano davvero poco. Purtroppo, il Centrodestra, se non rispetterà qualsivoglia diktat degli Usa, si troverà una testa di cavallo nel letto (vedi il film “Il Padrino”).


Le vere elezioni, purtroppo, quelle che contano, stanno avendo luogo a duemila chilometri più a oriente da qui: e sono quelle le elezioni dalle quali dipende il nostro futuro. Meglio, il nostro futuro dipende dalla reazione che la Nato e gli occidentali avranno di fronte ai risultati del Donbass: questo è davvero tutto... anche se sono davvero soddisfatto di queste elezioni.

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