AL VIA LA CAMPAGNA DEI LIBRI DI TESTO GENDER free
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Siamo nel periodo della scelta dei libri di testo. I Genitori dovrebbero vegliare e vagliare che non ci siano “messaggi” riconducibili all’ideologia gender".
Bisogna saperlo! Le case editrici è da almeno due anni che si sono adeguate al pensiero unico, che sta attaccando la famiglia così come la conosciamo, padre-madre-figli. La legge è chiara: “L’adozione dei libri di testo, come stabilisce l’art. 7 del D.L. n. 297/94, rientra nei compiti attribuiti al collegio dei docenti, dopo aver sentito il parere dei consigli d’interclasse (scuola primaria) o di classe (scuola secondaria di primo o secondo livello)”.
In pochi sanno che i genitori rappresentanti d’interclasse e di classe “hanno il diritto ad essere informati preventivamente sui libri che i docenti sono orientati ad adottare, facendo attenzione su quanto di loro competenza: i valori educativi, compresa l’educazione affettiva”.
Riassumendo: in base all’art. 30 della Costituzione ("I genitori hanno il diritto e il dovere di mantenere, istruire ed educare i figli…") i genitori possono rifiutare testi che contraddicano i loro valori educativi. Spetta ai docenti proporre libri diversi, fino a incontrare il consenso di docenti e genitori.
Sono troppo allarmista? C’è davvero nella scuola l’ideologia gender?
Che la teoria del gender sia già insegnata nelle scuole, a partire dall’asilo, molti genitori hanno potuto constatarlo personalmente. Leggendo qua e là nei libri scolastici. “La persona al centro” di Elisabetta Clemente, biennio scuola superiore: “Un caso a sé è poi rappresentato dalle coppie omosessuali, che negli ultimi anni sono state legalmente riconosciute dalla maggioranza dei paesi europei, mentre in Italia non godono di alcun diritto” (affermazione tra l’altro falsa). Segue una foto di un bambino felice mano-nella-mano di due papà. Il diritto negato è, secondo l’autrice del testo, l’adozione di minori a coppie dello stesso sesso. E il diritto dei bambini di avere una mamma e un papà?
In “Extraterrestre alla pari” di Bianca Pitzorno, per la scuola media, c’è la storia di un/a extraterrestre che soggiorna in una famiglia terrestre: prima di veste da ragazza e poi da ragazzo perché nel suo pianeta il sesso si decide nell’adolescenza dopo averli sperimentati entrambi.
Su “L’acero rosso” per le scuole elementari si legge: “E’ bello collaborare o oziare pigramente. Si può essere adottati o avere due mamme o due papà. Si può stare sottosopra o sopra-e-sotto… Si è accettati per quello che si è o per quello che si vuole… Il legame che unisce la famiglia non è il sangue: è il cuore che ci rende genitori e figli”. Già a sei, sette anni si insegna che non c’è differenza tra uomo e donna. Eppure secondo alcuni, anche tanti genitori che non vogliono vedere, non esiste una teoria gender nelle scuole.
Ho appena finito di leggere il libro-denuncia di Gianfranco Amato: Gender (d)istruzione – Le nuove forme d’indottrinamento nelle scuole italiane, è un’accurata, documentata e chiara ricostruzione del tentativo di indottrinare i bambini e i ragazzi operato nelle nostre scuole italiane che – come ha sottolineato papa Francesco (tanto per citare un personaggio che oggi va di moda) - stanno sempre di più assomigliando “a campi di rieducazione e che ricordano gli orrori della manipolazione educativa già vissuta nelle grandi dittature genocide del XX secolo, oggi sostituite dalla dittatura del pensiero unico”. Capito?