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NAVA/CIBO

La saggezza di vivere bene

"Gli animali si pascono, l’uomo mangia; solo l’uomo intelligente sa mangiare".
                                                                                                           (J. A. Brillat-Savarin, Fisiologia del gusto)

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Un tempo, per chi pativa la fame la tavola era un sogno; oggi, che si può mangiare con abbondanza, dentro di noi non vi è spazio per un’immagine più evocativa del banchetto, per esprimere una vita bella, buona, felice, una vita piena. La tavola è l’anticamera dell’amore, un luogo e un momento che non assomiglia a nessun altro, una realtà affettiva e simbolica antica come l’umanità, una possibilità di una comunicazione privilegiata e di una trasfigurazione del quotidiano.

Certo, ci vuole sapienza per vivere la tavola, ma la tavola e il cibo hanno la capacità magisteriale di insegnarcela.

Fisiologia del cibo

Pubblicata nel 1825 la "Fisiologia del gusto" di Brillat-Savarin (1775-1826) magistrato, scrittore e gourmet - rappresenta la prima riflessione moderna su uomo e cibo, il primo tentativo, pienamente riuscito, di dare all'arte della cucina e della tavola lo stato e la dignità di scienza. Scandito da una serie di Meditazioni sui principali temi dell'alimentazione e del convivio, il volume comprende racconti, memorie e aneddoti, in un insieme che ne fanno una lettura piacevolissima. Un libro pionieristico, le cui tematiche sono divenute patrimonio della cultura occidentale, indispensabile per ogni cultore della tavola. 

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